Portar lo zaino d’altri

scritto per il Consiglio Comunale del 30 giugno 2014

10481604_325599530925746_7216670500652471527_nQuello che molti consiglieri ed organi d’informazione definiscono bilancio consuntivo si chiama (tecnicamente) “Rendiconto d’Esercizio”. Basterebbe questo per capire la natura del voto a favore da parte del gruppo del Partito Democratico.

Approviamo un rendiconto, rendiamo testimonianza di quanto fatto dall’amministrazione precedente nel corso del 2013. Lo facciamo soprattutto per senso di responsabilità istituzionale e come anticipazione di quello che vogliamo fare sull’onda della fiducia ottenuta dai cittadini. Senza questa approvazione il Prefetto avrebbe motivo per considerarci inadempienti e quindi potrebbe sciogliere il Consiglio. Noi invece vogliamo mantenere gli impegni che abbiamo promesso ai fidentini e quindi garantiamo il funzionamento di una macchina che comunque abbiamo trovato parecchio malmessa.

Chi ha parlato con qualche assessore in queste settimane si sarà probabilmente fatto un’idea simile a quella pubblicità degli anni ’90 in cui un idraulico – che tappa con un rubinetto dopo l’altro le perdite di un appartamento – ferma l’acqua che gli esce dalle orecchie “chiudendo il naso”. Le emergenze sono talmente tante che non si capisce quale sarà la prossima: basti pensare che il 30 giugno votiamo un bilancio consuntivo per l’anno precedente e che entro luglio dovremo fare il preventivo di quest’anno. Una cosa che certo non capitò nel 2009 a chi ha gestito l’amministrazione fino a poco tempo fa.

Ecco, questo voto – tutto politico, per nulla tecnico – chiude un’epoca e ne apre una nuova, adesso ripartiamo #dabòn con la politica locale che abbiamo in testa, quella che fa dell’innovazione la propria cifra e che fa dell’approfondimento dei contenuti il proprio stile di dibattito.

Facendolo non perdiamo di credibilità, come ci è stato ripetutamente sottolineato durante i lavori di questo Consiglio, ma al contrario ne acquistiamo. Come quando sui sentieri di montagna scegli di prendere sulle spalle lo zaino d’altri, anche se è stato fatto male e anche se è vistosamente appesantito da scelte sbagliate e discutibili, con errori che tu non avresti commesso.

Autore: marcogallicani

www.gallicani.it

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