scritto per il Consiglio Comunale del 30 giugno 2014
Quello che molti consiglieri ed organi d’informazione definiscono bilancio consuntivo si chiama (tecnicamente) “Rendiconto d’Esercizio”. Basterebbe questo per capire la natura del voto a favore da parte del gruppo del Partito Democratico.
Approviamo un rendiconto, rendiamo testimonianza di quanto fatto dall’amministrazione precedente nel corso del 2013. Lo facciamo soprattutto per senso di responsabilità istituzionale e come anticipazione di quello che vogliamo fare sull’onda della fiducia ottenuta dai cittadini. Senza questa approvazione il Prefetto avrebbe motivo per considerarci inadempienti e quindi potrebbe sciogliere il Consiglio. Noi invece vogliamo mantenere gli impegni che abbiamo promesso ai fidentini e quindi garantiamo il funzionamento di una macchina che comunque abbiamo trovato parecchio malmessa.
Chi ha parlato con qualche assessore in queste settimane si sarà probabilmente fatto un’idea simile a quella pubblicità degli anni ’90 in cui un idraulico – che tappa con un rubinetto dopo l’altro le perdite di un appartamento – ferma l’acqua che gli esce dalle orecchie “chiudendo il naso”. Le emergenze sono talmente tante che non si capisce quale sarà la prossima: basti pensare che il 30 giugno votiamo un bilancio consuntivo per l’anno precedente e che entro luglio dovremo fare il preventivo di quest’anno. Una cosa che certo non capitò nel 2009 a chi ha gestito l’amministrazione fino a poco tempo fa.
Ecco, questo voto – tutto politico, per nulla tecnico – chiude un’epoca e ne apre una nuova, adesso ripartiamo #dabòn con la politica locale che abbiamo in testa, quella che fa dell’innovazione la propria cifra e che fa dell’approfondimento dei contenuti il proprio stile di dibattito.
Facendolo non perdiamo di credibilità, come ci è stato ripetutamente sottolineato durante i lavori di questo Consiglio, ma al contrario ne acquistiamo. Come quando sui sentieri di montagna scegli di prendere sulle spalle lo zaino d’altri, anche se è stato fatto male e anche se è vistosamente appesantito da scelte sbagliate e discutibili, con errori che tu non avresti commesso.
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