Il lavoro nobilita(va) l’uomo

La legge di riforma del Ministro Treu è del 1997, ma nel mondo del lavoro se ne parlava almeno dal 1995 e forse scrivendo che il lavoro nobilita l’uomo si potrebbe aggiungere, perlomeno fino a metà degli anni ‘90.

È probabilmente stato in quel periodo che percorso professionale e percorso umano hanno cominciato a distinguersi e se oggi si chiede ad un ventenne cosa pensa di questa dinamica avrà la reazione di quei pesci che non sapevano cosa fosse l’acqua.

Alla classe media (arricchita) del tempo il lavoro aveva dato benessere e un ruolo sociale, soddisfazioni personali, reti di colleghi che nel dopolavoro erano amici, aveva permesso di pagare gli studi dei figli e il loro divertimento. Era appagante ed era caratterizzante.
Tanto appagante e caratterizzante che la cultura pop inventò la figura dello yuppie e la psicologia scoprì il problema del workaholism. Continua a leggere “Il lavoro nobilita(va) l’uomo”